80 anni e non sentirli. La resistenza in bassa val di Susa e nelle valli Casternone e Ceronda

Collana: Dagli archivi la Storia
Curatore: Marco Sguayzer
Editore: Hapax Editore
Anno di pubblicazione: 2025 
Paese di pubblicazione e copyright: Italia © 2025 Hapax Editore Srl
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura fresata in colla pura
Dati: 23 x 27 cm; 80 pagine; € 18
ISBN: 979-12-80188-43-4

80 e non sentirli – e le tre mostre che lo hanno materializzato tra il 2023 e il 2025, ora riunite in questo volume per consentirne una fruizione unitaria – nasce per restituire alle comunità della bassa val di Susa, delle valli Ceronda e Casternone e della cintura a nord-ovest di Torino la consapevolezza di essere state protagoniste della “grande Storia” nei venti mesi della Guerra di Liberazione.
Pur ampio e composito, questo territorio trova identità nel ruolo centrale che, durante la Resistenza, vi svolge la 17a brigata Garibaldi Felice Cima, all’interno della IIIa divisione Garibaldi e della IIIa zona territoriale del Corpo Volontari della Libertà. Proprio il percorso della brigata – dalle radici nelle bande partigiane alla presenza strutturata in montagna e poi in pianura – è dunque il filo conduttore del discorso. Il filo principale, ma non l’unico, viste le altre realtà militari e civili presenti: i Comitati di Liberazione Nazionale, le Squadre d’Azione Patriottica, la 113a brigata Garibaldi Giovanni Rocci, la colonna Montelera di Giustizia e Libertà.
Se il contesto storico generale inquadra puntualmente processi ed eventi accaduti nel territorio, la prospettiva prevalente del discorso è senz’altro quella locale. Locali sono i protagonisti militari e civili, e i luoghi e segni di memoria della Resistenza cui si fa riferimento. Locali sono gli storici e i cultori della materia cui sono affidate ricerche e scritture. E locali sono i destinatari privilegiati.
Il risultato, che in fondo supera le aspettative di chi ha voluto 80 e non sentirli, è quello di una rappresentazione nuova di vicende conosciute. Una rappresentazione che riconosce la dovuta centralità a chi combatte, ma che accanto alle azioni militari fa spazio agli sforzi quotidiani per avere riparo, cibo, vestiario, cure. Una rappresentazione che, intorno ai partigiani, dà forma a un universo dei civili, la cui Resistenza è fatta di aiuto anche a rischio della vita.