Brera incontra Lombroso. Lombroso incontra Brera

Curatore: Chiara Nenci, Cristina Cilli

Edizioni: Hapax Editore

Anno: 2020

Formato: 17 x 24 cm, 112 pp, ill.

Il Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” non è solo un’esposizione permanente di oggetti e reperti prodotti dall’antropologia criminale tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e i primi del Novecento, ma è costituito anche da un importante archivio che dal 2013 è accessibile a tutti gli studiosi presso il Palazzo degli Istituti anatomici, dove ha sede il Sistema museale dell’Università di Torino. Il fondo archivistico si distingue in una prima parte legata all’attività di ricerca dell’antropologo veronese fondo Cesare Lombroso – mentre la seconda fondo del Museo Cesare Lombroso – si riferisce alle collezioni museali. A questi due nuclei si sono aggiunti, dopo l’apertura del Museo al pubblico nel 2009, materiali provenienti da diverse donazioni degli eredi, più precisamente dalle famiglie Carrara (Mario Carrara sposò Paola Lombroso, primogenita) e Ferrero (Guglielmo Ferrero sposò la secondogenita Gina). Tra i materiali che costituiscono il fondo del Museo Cesare Lombroso troviamo la serie di lettere, componimenti poetici, testi di carattere autobiografi co e disegni prodotti da coloro che Lombroso defi niva “mattoidi”: persone con disturbi della mente ma dotate di particolari attitudini artistiche, molte delle quali erano ricoverate in strutture manicomiali. La valorizzazione di tale fondo archivistico vede la sua sintesi in questo impegnativo progetto, che vede protagonisti gli allievi della Scuola di Valorizzazione dei Beni Culturali dell’Accademia di Brera insieme ai responsabili del Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso dell’Università di Torino. Il libro, rispecchiando la costante interazione tra Scuola e Museo, ha un duplice senso di lettura: da un lato le proposte di valorizzazione degli studenti, dall’altro le conferenze degli studiosi, pubblicizzate da locandine ideate dagli stessi ragazzi.